RAZIONALE
L’evento è rivolto dapprima ad illustrare gli aspetti più salienti dell’anatomia funzionale del sistema trigemino-vascolare e cervicale e dei meccanismi fisiopatologici delle cefalee primarie, in particolare dell'emicrania, in continua evoluzione ed aggiornamento. Negli ultimi 30-40 anni studi di neurofisiologia e neurochimica hanno portato alla scoperta di alcuni tasselli "chiave" per decifrare i meccanismi legati al dolore, sia nel sistema nervoso centrale che periferico. Tali meccanismi sono stati quindi sfruttati per progettare molecole specifiche, inaugurando con i triptani l'era della "target therapy" nel trattamento dell'emicrania ed arrivando all'attuale ruolo degli anti CGRP. Vari specialisti dedicati alle cefalee che intendono approfondire le interconnessioni tra sistema nervoso centrale e periferico nelle cefalee primarie potranno trovare alcune risposte ai quesiti relativi ai complessi meccanismi del dolore cefalico, e ciò permetterà loro di padroneggiare al meglio le opzioni terapeutiche in uso, sia farmacologiche che non farmacologiche, e quelle in arrivo in un prossimo futuro.
Verranno poi affrontati i criteri diagnostici delle cefalee primarie e secondarie secondo l’attuale classificazione ICHD3 e l’iter da seguire per la valutazione e l’inquadramento del paziente. La Classificazione ICHD3 è la terza edizione della classificazione internazionale delle cefalee che è frutto del lavoro, durato circa tre anni, delle diverse commissioni istituite dalla International Headache Society (IHS). Si tratta di uno strumento, indispensabile sia per il clinico sia per il ricercatore, strutturato con un’impostazione gerarchica che si estende sino a cinque livelli, consentendo così di effettuare inizialmente una diagnosi più generica (cefalea primaria, secondaria o altro), e successivamente individuare lo specifico sottotipo di cefalea, potendo così procedere all’impostazione della terapia più adeguata. I criteri diagnostici formulati nella classificazione permettono di effettuare in primis una diagnosi di primo e secondo livello, utili soprattutto per rispondere alla domanda più importante: si tratta di una cefalea primaria o di una cefalea secondaria? Per queste ultime è necessaria una pronta diagnosi per la messa a punto del più corretto iter terapeutico. Ciò è particolarmente importante per le cefalee secondarie la cui patologia sottesa può mettere in pericolo la vita del paziente. Gli strumenti a disposizione del medico per la valutazione clinica delle cefalee primarie sono l’anamnesi, la visita medica con l’esame neurologico e l’uso del diario. La compilazione del diario da parte del paziente è utile per verificare le caratteristiche della cefalea presentate dal paziente e, in seguito, per valutare l’effetto della terapia sintomatica e di profilassi della cefalea. Nel diario il paziente deve annotare le caratteristiche cliniche degli attacchi di cefalea, i fattori scatenanti, i farmaci assunti e, nel caso delle donne, i giorni delle mestruazioni. Nel caso di una cefalea primaria non sono necessari in genere ulteriori esami diagnostici. In casi specifici e nel sospetto di patologie secondarie il paziente deve essere sottoposto, in regime o meno di urgenza, ad approfondimenti di neuroimaging (TC encefalo, RM), a esami di laboratorio e, nel sospetto di patologia infettiva a carico delle meningi e dell’encefalo, a puntura lombare. I singoli interventi del FAD webinar approfondiranno quindi gli aspetti classificativi delle cefalee, la raccolta anamnestica, l’uso del diario, l’esame clinico generale e neurologico, le indagini diagnostiche da effettuare ed infine tratteranno gli aspetti specifici della visita del paziente cefalalgico in età evolutiva.